Il Consiglio Pastorale parrocchiale
§1. Se risulta opportuno a giudizio del Vescovo diocesano, dopo aver sentito il consiglio presbiterale, in ogni parrocchia venga costituito il consiglio pastorale, che è presieduto dal parroco e nel quale i fedeli, insieme con coloro che partecipano alla cura pastorale della parrocchia in forza del proprio ufficio, prestano il loro aiuto nel promuovere l’attività pastorale.
§2. Il consiglio pastorale ha solamente voto consultivo ed è retto dalle norme stabilite dal Vescovo diocesano.
Can. 536 del codice di diritto canonico
Sebbene abbia carattere meramente consultivo il Consiglio Pastorale è l’organo di indirizzo per la vita della comunità parrocchiale, chiamato a dare piena attuazione al Piano Pastorale diocesano attraverso l’elaborazione, l’aggiornamento e l’attuazione di percorsi, iniziative e attività pienamente rispondenti ai bisogni e alle attese della particolare comunità di fedeli (Progetto Pastorale parrocchiale).
Nell’autentico spirito di comunione ecclesiale il Consiglio Pastorale stimola e coordina l’attività dei gruppi e dei movimenti operanti in seno alla comunità, e che in esso trovano rappresentazione, perché, nel rispetto delle loro legittime finalità e autonomie, si realizzi una pastorale organica nell’ambito della Parrocchia.
Presiede il Consiglio il parroco, assistito da un segretario e da un vicepresidente.
Fanno parte del Consiglio Pastorale: padre Antonio Annecchino (amministratore parrocchiale), Tonino Pischedda (delegato per Dialogo), Gianni Vacca e Giuseppe Piras (confraternita Santa Croce), Antonio Carboni ed Ernesto Madau (movimento parrocchiale Edvige Carboni), Pina Castagna (catechisti), Gabriella Santona (ministri dell’Eucarestia), Paola Tanda ed Elisabetta Filippi (coro parrocchiale), Caterina Casule (gruppo liturgico), Giovannina Fresi (pastorale della famiglia), Lucia Piras e Giovanni Cuccuru (oratorio), Cristina Sotgiu e Giusy Del Rio (Caritas), Tore Spanu, Daniele Santona e Davide Meloni (consiglieri).
Il Consiglio parrocchiale per gli Affari Economici
In ogni parrocchia vi sia il consiglio per gli affari economici che è retto, oltre che dal diritto universale, dalle norme date dal Vescovo diocesano; in esso i fedeli, scelti secondo le medesime norme, aiutino il parroco nell’amministrazione dei beni della parrocchia, fermo restando il disposto del can. 532.
Can. 537 del codice di diritto canonico
Il Consiglio per gli Affari Economici promuove ed esprime la collaborazione dei fedeli al governo della Parrocchia, sostenendo il parroco nella corretta e trasparente gestione economica dell’ente.
Presieduto dal parroco e anch’esso di natura meramente consultiva, al Consiglio per gli Affari Economici spetta:
- predisporre l’annuale bilancio preventivo della parrocchia, individuando per ciascuna voce di spesa prevedibile le necessarie risorse a copertura;
- elaborare e approvare il rendiconto consuntivo, a partire dai libri contabili e dalla documentazione raccolta nel corso dell’anno, per la successiva consegna agli uffici amministrativi diocesani;
- fornire un parere di merito sugli atti di maggiore rilevanza nell’amministrazione ordinaria e straordinaria della parrocchia, in particolare su quelli che incidono in maniera significativa sul patrimonio dell’ente e che andranno successivamente sottoposti all’approvazione del vescovo;
- monitorare sullo stato di conservazione dei fabbricati, delle attrezzature, dei mobili e degli arredi, con particolare riguardo per il patrimonio storico e artistico, e predisporre le necessarie opere di manutenzione;
- svolgere opera di informazione e di sensibilizzazione della comunità parrocchiale in merito alle necessità della Chiesa locale, diocesana e universale.