Incontro Missionario per Giovani

Domenica 19 aprile abbiamo accolto nella nostra parrocchia una missionaria e tre volontarie della Comunità di Villareggia. Al termine della celebrazione eucaristica noi giovani ci sismo spostati con queste ultime (Oriana, Antonella, Patrizia e Maria) per un incontro di meditazione e riflessione nei locali del futuro oratorio Don Bosco, meglio conosciuto come “asilo vecchio”.
La giornata dal tema “La buona notizia”, si è svolta in due momenti; in mattinata abbiamo riflettuto sulla conoscenza di noi stessi, dei nostri obbiettivi e dunque sullo scopo della nostra vita, dando forma, con un semplice pezzetto di plastilina, al nostro “vuoto interiore” (ossia l’elemento mancante per sentirci veramente realizzati o maggiormente entusiasti della nostra esistenza). Paragonando questo gesto a quando Dio, perfetto creatore, plasmò la materia amorfa trasformandola nelle meraviglie che ci circondano.
Nel pomeriggio, purtroppo ridotti a soli 10 giovani, abbiamo invece ripercorso le varie tappe della vita di Cristo cercando di applicare quest’ultima alla nostra ancora inesperta vita di adolescenti.
Alla fine della giornata la missionaria, forse colpita dal nostro interesse verso le argomentazioni trattate, ci ha chiesto di partecipare ad un secondo incontro previsto per sabato 25 aprile.
Il sabato ci siamo ritrovati sempre nel medesimo luogo alle 9,30 dando inizio ad una fantastica giornata.
La mattina dopo un’abbondante colazione abbiamo affrontato il tema della conversione e del perdono con l’aiuto di metafore ed esempi pratici orientati alla vita quotidiana fatta talvolta di ostacoli ed inimicizie.
Dopo aver pranzato all’aperto e dunque dopo un momento di svago e divertimento, sono riprese le attività. Abbiamo affrontato il tema della Comunità vista come insieme di persone che vivono con fraternità momenti gioiosi e tristi, paragonandola ad una macedonia, formata non da frutti ma da varie persone con caratteristiche diverse che insieme costituiscono una forza maggiore.
Al termine della giornata dopo aver cantato e riflettuto e persino discusso insieme ci siamo sentiti dei giovani rinnovati pronti ad accogliere ogni occasione della vita dedicando, le nostre 3 T, il nostro Tempo, i nostri Tesori e i nostri Talenti a Dio ed agli altri impegnandoci in nuove iniziative per aiutare i meno fortunati.

Antonella e Giorgia Cossu, Liliana Campus

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Sulla Strada… con la casa nel cuore!

La casa, luogo di comprensione e fiducia, di amore e sopportazione, di tranquillità e dialogo.
Ogni giovane lungo il cammino della propria vita mantiene costantemente viva nel cuore l’immagine della casa come luogo sicuro di rifugio e riflessione nella quale tiene custoditi i propri valori e le esperienze che hanno saputo dare una svolta lungo le tappe della strada che, giorno dopo giorno percorre.
E’ questa una delle riflessioni principali che sono state proposte ai giovani della nostra diocesi di Alghero – Bosa che hanno partecipato alla Giornata Diocesana svoltasi il 29 marzo a Macomer.
Tra circa 800 persone c’eravamo anche noi, giovanissimi di Azione Cattolica della parrocchia S. Giorgio Martire di Pozzomaggiore.
La giornata, organizzata dalla Pastorale Giovanile, ci ha fatto riflettere sull’importanza della riscoperta della vera CASA a cui tornare, la casa del Padre, la nostra casa autentica, sempre aperta.
L’incontro non ha rappresentato solo un’esperienza di preghiera e raccoglimento, ma soprattutto di condivisione e sano divertimento.
Durante tutta la giornata i giovani sono stati sempre messi in primo piano. La vera protagonista della manifestazione è stata la musica, che ha accompagnato i ragazzi in ogni momento, dal loro arrivo al Liceo della Comunicazione, sino al gran finale con lo spettacolo nel palazzetto dello sport. Qui i giovani del corso animatori hanno potuto mostrare a tutti i frutti del loro lavoro e del loro impegno, riuscendo ad organizzare e mettere in scena un grande musical che oltre a tanti messaggi, ha lasciato nel cuore degli spettatori delle emozioni indimenticabili, che hanno suscitato molte riflessioni e aperto, dentro ognuno di noi, una piccola strada verso la vera Casa.

Cinzia Cuccuru

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Dalla semplice ora di catechismo a una esperienza comunitaria in Oratorio

Esaminando il quadro della situazione dei nostri ragazzi, adolescenti e giovani, tutti ci rendiamo conto che qualcosa non va.
Nel nostro paese (grazie a Dio) il 99% dei ragazzi frequenta il catechismo fino al Sacramento della Cresima. Per cui, bene o male ha l’opportunità di crescere e approfondire non solo le nozioni della nostra fede cristiana, ma anche di sperimentare momenti forti e belli di fede vissuta in modo comunitario.
Ma ciò nonostante dobbiamo confessare che le cose proprio non vanno bene.
Nella vita di ognuno di noi, dalla fanciullezza all’età adulta, ci sono tanti blackout più o meno lunghi. Ossia momenti di buio totale in cui si verifica l’allontanamento dalla vita parrocchiale e dai sacramenti.
Questo blackout è più forte e lungo soprattutto dopo aver ricevuto il Sacramento della Cresima.
Davanti a questa realtà dobbiamo abbassare la testa e far finta che tutto va bene?
Il dramma è che le parrocchie utilizzano tantissime energie per portare avanti gli anni di catechismo per l’iniziazione cristiana ottenendone scarsissimi risultati sia dal punto di vista del progresso del cammino che da quello dei contenuti, perché anche i ragazzi che hanno avuto i catechisti più rigorosi sfornano ragazzi religiosamente ignoranti. Pertanto la questione non è da legare ai contenuti, nemmeno all’intensità del catechismo che si propone, e nemmeno ai metodi. Bensì a qualcosa di strutturale che possa avere maggior influsso nella vita sia dei ragazzi che delle stesse famiglie.
Credo sia giunto il momento (anche se purtroppo in grande ritardo, non però per colpa mia) di cambiare rotta.
La mia esperienza sacerdotale mi dice che le migliori parrocchie, le comunità più vive, la maggior presenza dei ragazzi e la loro migliore formazione, si sono verificate in quelle parrocchie dove c’era il “dono” di un Oratorio vivo ed efficace.
Per questo credo sia giunto anche per la nostra Comunità di Pozzomaggiore il momento di dedicare tutti i nostri sforzi fisici, mentali ed economici per la realizzazione, e non solo, ma anche per la funzionalità di un Oratorio Parrocchiale, dove tutte le forze (parrocchia, famiglie, giovani, adulti) dovranno convergere.
Ma qualcuno forse già si sta chiedendo: che cosa è questo Oratorio?!
Per spiegare tutto questo ho fatto già circolare dei fogli (chi non li avesse ricevuti può richiederli in Parrocchia); qui voglio solamente aggiungere qualche breve riflessione per completare le nostre cognizioni sull’Oratorio.
1) L’Oratorio è una scelta di fondo; è parte integrante della parrocchia:
– è casa che accoglie
– è Parrocchia che evangelizza
– è scuola che avvia alla vita
– è cortile per incontrarsi da amici e vivere in allegria
– è un “ponte” tra la strada e la Chiesa.
2) Inoltre l’Oratorio punta sul gruppo e sull’associazionismo.
L’Oratorio accoglie e anima altri gruppi e associazioni (A.C.R., Scout, ludoteca, ecc) di chiaro indirizzo educativo, disponibili ad inserirsi nella comunità più ampia e a collaborare alla crescita della Comunità.
3) Tutta la Comunità Parrocchiale deve sentirsi impegnata nel suo insieme ad animare e promuovere l’Oratorio, con il coinvolgimento di tutti: famiglie, genitori, figli, adulti, giovani e ragazzi.
Sono convinto che se riusciamo a realizzare e portare avanti l’Oratorio, avremo a breve una gioventù meno vuota, più motivata e responsabile del proprio futuro e di quello degli altri.

P. Quintino

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I missionari di Villaregia ci scrivono…

Carissimi P. Quintino e Comunità Parrocchiali di Pozzomaggiore e Semestene,
siamo rientrati dalle vostre rispettive parrocchie, dopo la settimana missionaria, con cuore riconoscente a Dio, e a ciascuno di voi, che ci avete accolti in modo semplice e fraterno. Siamo stati bene insieme.
Abbiamo contemplato la bellezza del panorama che circonda i vostri paesi, ricchi di spiritualità. È facile pensare a Edvige Carboni, al Centro Mariano, alle belle chiesette e alla fede semplice e profonda delle persone!
Un grazie speciale a P. Quintino, al Sig. Sindaco e alla sua Giunta, insieme a tutte le persone che hanno partecipato al pranzo comunitario, preparato con tanta cura per rendere ancora più bella la festa.
Ci sembra di avere cercato insieme il Signore e di avere amato l’uomo, soprattutto i più poveri della missione.
Portiamo vivo il ricordo dell’incontro con i giovanissimi, desiderosi di impegnarsi nel voler fare qualcosa per gli altri e dei vari momenti celebrativi, soprattutto la novena del Natale con la partecipazione gioiosa e simpatica dei ragazzi.
La scuola, luogo speciale dell’incontro con i bambini. i ragazzi e i giovani, è stata ancora un momento forte per approfondire un dialogo con il mondo, con le problematiche che avvolgono la vita dei poveri.
Nei vari Centri d’ascolto abbiamo percepito una grande sete della Parola di Dio ed un desiderio profondo di conoscere la realtà missionaria. È stata una porta che si è dischiusa per farci entrare e rivelarci la bontà del cuore di ciascuno.
Ringraziamo Dio per la vita degli ammalati e degli anziani. La loro testimonianza ci edifica, ci tonifica e rincuora nelle scelte di vita. Sulla loro sofferenza, offerta e vissuta per amore, si costruisce il Regno di Dio che avanza.
Continuiamo a rimanere uniti per costruire la famiglia di Dio generata dalla comunione.
Le porte di casa sono sempre aperte per accogliervi. Grazie.
Un abbraccio fraterno.

I Missionari della Comunità Missionaria di Villaregia
P. Kleber – Maria Celeste – Norma Teresa

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