Festa delle Famiglie

Domenica 15 gennaio, la nostra comunità parrocchiale ha vissuto una mattinata di grande gioia: infatti alla messa domenicale erano presenti oltre 50 famiglie che nel corso del 2012 festeggeranno un importante anniversario del loro matrimonio.
E’ stato un momento di vera comunione in cui ci si è sentiti tutti appartenenti alla grande famiglia che è la Parrocchia. Nel ringraziare tutti coloro che hanno risposto all’invito vorrei riportare un pensiero che Giovanni Paolo II ebbe a scrivere proprio sulla famiglia: (altro…)

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Adulti in gruppo per gruppi “adulti”

Dialogo con l’incaricata regionale dell’Azione Cattolica

Sabato 10 dicembre il settore adulti dell’Azione Cattolica parrocchiale, proseguendo il cammino già intrapreso nel mese di novembre, si è incontrato per approfondire l’importanza della crescita personale, e soprattutto come gruppo, attraverso un testimone d’eccezione, qual’è la responsabile regionale del Settore Adulti, Giovanna Casu.
L’incontro ha voluto rappresentare un ulteriore stimolo per i soci adulti che avvertono l’esigenza di una più approfondita maturazione personale, ma è stata anche l’occasione per incontrare nuove persone, mai avvicinatesi al gruppo, che hanno avuto così l’occasione di ascoltare una riflessione sul ruolo del laico adulto all’interno della comunità. (altro…)

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La Confraternita

La sera del 14 settembre u.s. zio Peppino Deriu, classe 1925, decano della confraternita, dopo la Santa Messa dell’Esaltazione della Croce, durante il trattenimento di rito, tra uno spizzicare e l’altro, ci raccontava dei suoi ricordi da ragazzino a proposito di quei servizi funebri che una volta venivano demandati ad alcuni confratelli, quasi sicuramente della Santa Croce, “in tandem” col sacerdote o più sacerdoti (il loro numero dipendeva dalle possibilità economiche del defunto). Durante l’accompagnamento del feretro (“cun sas istangas” e “sas fascias nieddas”) fino al cimitero, erano previste due o tre pause (per riposo con l’uso di un tavolino). La remunerazione corrisposta a ciascuno dei confratelli era in genere di “duos soddos e una ‘esina”, vale a dire “mesa pezza” (il quarto di un franco). I portatori, solitamente quattro, adempiuto il dovere delle meste onoranze, rientravano in parrocchia per deporre, oltre gli attrezzi, le tuniche e i cordoni di color bianco: uniformi pronte all’uso per la prossima occasione. (altro…)

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