Il Patto per la scuola, la scuola che vorremo

Indiretti protagonisti. Accompagnati dalle nostre insegnanti, abbiamo per la prima volta partecipato ad una riunione straordinaria del Consiglio comunale di Pozzomaggiore durante la quale il sindaco, geom. Tonino Pischedda. e la preside, dott.ssa Patrizia Mercuri, hanno solennemente firmato il “Patto per la scuola”. Ci hanno fatto sedere in quattro file di sedie per il pubblico dove c’erano, oltre alle nostre insegnanti Minzoni e Pais, il secondo collaboratore della Preside maestro Fara e il prof. Piu, frequentatore dei consigli comunali ed ex insegnante della scuola media. C’erano anche due addetti alle riprese televisive e fotografiche.
A parte qualche piccolo disordine iniziale che ha provocato il rimprovero della vice-preside Minzoni, noi siamo stati abbastanza tranquilli ed attenti e crediamo di aver capito l’importanza dell’occasione e del documento preparato col contributo della scuola e del Comune, in particolare dell’assessore ai servizi sociali dott.ssa Giorgia Pinna.
Per primo, dopo aver dichiarato aperta la seduta, ha parlato il Sindaco affermando che «il piano scuola è un obiettivo prioritario per il capitale umano e intellettuale». Ha poi richiamato il contributo dato dai presidi precedenti, Deriu e Scarpa, e il ruolo determinante avuto nella elaborazione del documento dalla dirigente Mercuri. Il capo dell’amministrazione ha concluso la breve introduzione mettendo in evidenza che il piano territoriale costituisce un impegno a favore della scuola, in cui la formazione armoniosa riesca a combinare il sapere col saper fare.
Successivamente ha preso la parola la nostra preside, seduta alla destra del sindaco, la quale, secondo i nostri rapidi appunti, ha messo in rilievo ciò che fa la scuola per «lo sviluppo culturale del territorio decentrato come il nostro» e che l’ente locale supporta l’azione della scuola.
Occorrono comunque collaborazione e interventi comuni di qualità, in un quadro di «priorità di finanziamenti comunali. Costo o investimento? Quanto costa l’ignoranza?». Ha concluso richiamando l’importanza dei progetti in rete delle scuole e, in particolare, il progetto Comenius che vedrà in azione, oltre alla nostra, scuole d’Inghilterra, Spagna, Turchia. Con la realizzazione dei piani, si andrà incontro ad una trasformazione profonda.
A seguire, la dottoressa Pinna, con l’aiuto del computer, ha illustrato chiaramente il “patto per la scuola”, notando che esso costituisce la prima tappa da estendere anche ai comuni vicini e che tende ad unire le forze per affrontare la vita; razionalizzare la spesa; qualificare l’offerta formativa; far interagire scuola e territorio; utilizzare nel miglior modo i servizi dell’ente; concertare le politiche educative; tener presenti le problematiche e i bisogni degli alunni; aprire a dimensioni europee. Ha quindi passato in rassegna specifici progetti relativi ad ambiente e territorio;educazione alla salute; valorizzazione delle risorse del territorio; potenziamento dell’offerta formativa; progetti “Controcaos” e “Le maschere mutevoli “. Ha affidato la conclusione allo slogan: “Non si fa politica a scuola, ma si fa politica per la scuola”.
L’ultima relatrice è stata la prof.ssa Lucia Pais che, per la prima volta nella storia del comune, ha presentato una sintesi del POF, piano dell’offerta formativa dell’istituto comprensivo di Pozzomaggiore. Partendo dallo slogan introduttivo “La cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili”, la responsabile del POF ha fatto riferimento ai vari ambiti ricognitivo, progettuale, organizzativo, valutativo e organico, fornendo tra l’altro interessanti cifre: siamo 103 alunni con 5 sezioni e 13 insegnanti nella scuola per l’infanzia; 164 studenti con 11 sezioni e 27 docenti nella primaria; 120 frequentanti in 8 sezioni e con 24 docenti nella secondaria di primo grado. Utilizzando infine dei prospetti fatti col computer, la professoressa ha illustrato dettagliatamente i vari progetti delle tre scuole ,distinti per titoli, coordinatori e collaboratori.
A noi alunni delle prime medie di Pozzomaggiore e rappresentanti di tutti gli alunni dell’istituto, oltre che un pochino anche dei genitori, piace abbastanza che il Comune e la Scuola si mettano d’accordo e lavorino insieme in modo adeguato. Vogliamo che la scuola esca anche all’esterno e che il territorio entri in vari modi nella scuola; vogliamo conoscerci sempre meglio e avere sempre migliori conoscenze; crescere aperti verso gli altri e verso l’altro, buoni cittadini, sani e pieni di speranze; vogliamo impianti e attività sportive, occasioni di divertimento, ma anche di crescita culturale. Speriamo, insieme con le nostre famiglie, che il patto per la scuola contribuisca a raggiungere molti di questi obiettivi. Eventualmente ci organizzeremo per avere le giuste risposte.

Gli alunni e le alunne delle prime medie

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Le vacanze formative dei nostri adolescenti

Il campetto della pastorale giovanile…
Tre giorni in montagna a che fare? Non attrezzati di sci e che con spensieratezza ci tuffiamo giù lungo la discesa piena di neve. Ma in una casa immersa nel verde a 1000 metri di altezza. Bultei, nel cuore della Sardegna, un paese di cui fino ad oggi non avevamo neanche sentito parlare, è stato teatro dei nostri tre giorni vissuti assieme con altri giovanissimi della diocesi.
Un’esperienza che abbiamo voluto vivere per la prima volta e che diciamo subito è stata più che positiva e che senz’altro ricorderemo a lungo.
Ma passiamo subito a raccontare brevemente cosa abbiamo fatto.
Appena arrivati un po’ storditi dal viaggio alcuni animatori ci hanno portato nella nostra camera: molto bella e pulita, d’altronde la struttura era nuovissima. Un po’ di tempo per sistemarci e poi appuntamento nel piano di sotto per la prima lezione.
Suor Ines ci parla di quattro abilità importantissime: forza, resistenza, coordinazione e velocità, insieme alle dimostrazioni pratiche. Poi un po’ di giochi, per fare conoscenza con gli altri ragazzi; cena, animazione notturna, preghiera della sera e a letto. Anche se poi fino alle 4 del mattino ne abbiamocombinato di tutti i colori facendo disperare gli animatori.
La mattina dopo alle 7, il traumatico risveglio; subito le lodi del mattino, colazione e un’altra lezione: i grandi Sì che Maria ha detto al Signore. Pranzo e altra lezione: il mettersi in relazione. Poi la Messa con don Stefano.
Il 29 l’animazione notturna è particolarmente bella: canti, balli e giochi. Poi a letto, e questa volta, distrutti, ci addormentiamo subito.
La mattina dopo, le lodi e un riepilogo delle precedenti lezioni. A mezzogiorno la Messa con il Vescovo e poi l’ultimo pranzo. Infine i saluti.
Tre giorni intensi, vissuti all’insegna dello spirito comunitario e della gioia: fare amicizia con altri è stata la cosa più spontanea, condividere momenti di formazione, preghiera, divertimento la cosa che più ci ha affascinato e preso.
A noi sono rimasti tanti particolari nel cuore, ma forse quello che ci ha riunito tutti è stato l’ambiente familiare ed accogliente della cappella, dove nessuna ha avuto timore di mostrare il vero sé con parole, pensieri e canzoni.
Ritorniamo al paese carichi, ma soprattutto pieni e soddisfatti. Quel senso di vuoto che generalmente ci prende quando siamo in paese senza far niente, non c’è più. Ora siamo ragazzi che hanno imparato ad apprezzare il tempo e a saperlo vivere intensamente e fruttuosamente.
Volete sapere?
Siamo ENTUSIASTI.
I tre giorni vissuti a Bultei devono rimanere impressi nella nostra mente e darci forza perché in paese possiamo cambiare qualcosa.
Vogliamo dire ai nostri coetanei che forse dobbiamo cambiare il nostro modo di trascorrere il tempo perché sia più positivo e costruttivo.
Concludiamo ringraziando padre Quintino per averci spinti a fare questa esperienza stupenda.

Marilisa, Eleonora, Laura, Manuela, Dario, Samuele, Daniele

… e l’incontro del Vescovo con i ragazzi cresimati
Siamo i ragazzi di terza media che il 29 dicembre abbiamo avuto l’opportunità di trascorrere una giornata a Bosa.
Di buon mattino (si fa per dire erano le 9!) siamo partiti accompagnati da tre macchine. Arrivati a destinazione subito la prima sorpresa: una calorosa accoglienza da parte di alcuni seminaristi che tra l’altro ci hanno anche offerto un’abbondante colazione. Poi si sono aggiunti altri ragazzi di Bosa.
Successivamente è arrivato il Vescovo il quale ci ha parlato della sua scelta di diventare sacerdote.
Ha preso poi la parola don Giancarlo continuando il discorso del Vescovo, aiutato dai seminaristi che ci hanno proposto una scenetta con un messaggio ben preciso: quello di non badare tanto a ciò che può dire la gente sulle nostre decisioni, ma di andare avanti decisi.
Infine abbiamo visto e commentato la vita del beato Pier Giorgio Frassati.
Abbiamo concluso con la celebrazione della Santa Messa, presieduta da don Mario, e poi… ragazzi si mangia. Abbiamo consumato il pranzo portatoci da casa.
Il pomeriggio è stato vissuto all’insegna del divertimento con alcuni animatori i quali ci hanno fatto conoscere anche dei giochi a noi sconosciuti.
Concludiamo dicendo che è stata una giornata diversa dalle altre, divertente, piacevole e istruttiva.

I fedales del 1996

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Equitazione, sport per tutti

L’istituto comprensivo di Pozzomaggiore in rete con l’istituto comprensivo di Bonorva e in collaborazione con l’Associazione Ippica Pozzomaggiorese, ha realizzato un progetto di ippoterapia rivolto a 8 bambini disabili dei due comprensori affetti da patologie differenti.
L’ippoterapia, o equitazione a scopo terapeutico, ha origine empiriche antiche perché il cavallo, con le sue straordinarie doti di sensibilità, di adattamento, di intelligenza è ritenuto, da sempre, “straordinaria medicina”. L’ippoterapia agisce grazie all’interazione uomo-cavallo a livello neuro-motorio e a livello neuro-psicologico.
Il progetto denominato “Pegaso” durato circa 6 mesi, ha coinvolto oltre ai bambini con le loro famiglie, l’istruttrice Federica Merella, la neuropsichiatra infantile Silvia Petretto, e numerosi volontari che hanno coadiuvato l’istruttrice nella conduzione del cavallo e nel sostegno dei bambini non autonomi. Inizialmente i bambini hanno avvicinato il cavallo a terra, imparato a prendersene cura e quindi a strigliarlo e accarezzarlo, inducendo così una stimolazione tattile intensa tramite il contatto con un animale di grandi dimensioni, che aiuta la presa di coscienza e la conoscenza di sé e del proprio corpo. Poi i bambini sono montati a cavallo, cioè su un animale grande e potente, che offre sensazioni di protezione, di autostima e fiducia in se stessi che muovendosi alle varie andature con movimenti ritmici e per questo prevedibili, permette di adattarsi con facilità al diverso incedere. I bambini autonomi al termine del corso sono in grado di montare da soli alle diverse andature, seguendo le indicazioni dell’istruttrice, qualcuno ha persino imparato a portare il cavallo all’aperto e riportarlo nella stalla. I bambini che non sono indipendenti hanno imparato a stare dritti sulla sella, e questo li sta aiutando anche nella deambulazione autonoma. Il cavallo, grazie al suo calore, morbidezza, odore, movimenti regolari, rende questi bambini più sereni e tranquilli, qualcuno si rilassa talmente tanto che spesso si addormenta sulla sella… Oltre il lavoro al galoppatoio, l’Associazione Ippica in collaborazione con l’Associazione Amici di Carlo, per stimolare la socializzazione di questi piccoli cavalieri e amazzoni, ha organizzato un laboratorio dove i bambini sono stati protagonisti nella realizzazione di cartelloni, disegni e insegne che hanno coadiuvato il lavoro al maneggio.
Le due associazioni in collaborazione con l’istruttore della scuola di equitazione del galoppatoio comunale di Pozzomaggiore, Franco Aroni, stanno organizzando una piccola esibizione dove, diversamente abili e normodotati insieme, daranno sfoggio delle loro abilità equestri; questo a sottolineare che l’equitazione è sport per tutti, che può essere praticato da chiunque sia che sia autonomo o che abbia bisogno di un ausilio per farlo.
L’Associazione Ippica Pozzomaggiorese, riconosciuta come centro di riabilitazione equestre, intende proseguire con progetti di ippoterapia individuali o in collaborazione con scuole, altre associazioni o enti locali. Per informazioni 3478274928.

Pietro Piu,
Presidente dell’Associazione Ippica Pozzomaggiorese

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Calendario delle manifestazioni per le prossime festività

L’Amministrazione Comunale di Pozzomaggiore, La Proloco e la parrocchia di San Giorgio martire, rendono noto il calendario delle manifestazioni per le prossime festività.

Domenica 20 dicembre 2009 – Ore 18:00
Presso la parrocchia di San Giorgio, Concerto di Natale “3a Rassegna di musica classica”
Barbara Kleewein, violoncello; Alexandre Corongiu, pianoforte

Lunedì 21 dicembre 2009 – Ore 10:30
Centro di Accoglienza Turistica “Casa Sanna”
Progetto Intercomunale “Mirò”: Il nostro presepe

Mercoledì 23 dicembre 2009 – Ore 16:00
Al Centro Sociale, Arriva Babbo Natale! Giochi e caramelle per tutti i bambini

Sabato 26 dicembre 2009 – Ore 18:00
Salone Santa Croce, Concerto di Scuola Civica. Fisarmonica

Domenica 27 dicembre 2009 – Ore 10:30
Salone Santa Croce, Festa della Sacra Famiglia: Tombolata con ricchi premi

Domenica 27 dicembre 2009 – Ore 16:00
Biblioteca comunale. Presentazione del libro di Salvatore Calaresu “Pozzomaggiore… un paese nel pallone”

Lunedì 28 dicembre 2009 – Ore 18:00
Lungo le vie del paese canti itineranti con premiazione dei presepi, a cura del Coro di Pozzomaggiore

Giovedì 31 dicembre 2009
Ore 21:30, Salone Santa Croce: Cenone sociale accompagnati dal gruppo musicale Marimba Y Las Chicas. Panettone e spumante per tutti
Ore 24:00, piazza Santa Croce: grande spettacolo pirotecnico

Domenica 3 gennaio 2010 – Ore 18:00
Salone Santa Croce, Cucciolandia: giochi gonfiabili, toro meccanico e giochi per bimbi. Caramelle e zucchero filato per tutti i partecipanti

Mercoledì 6 gennaio 2010 – Ore 16:00
Piazza Maggiore, “Discesa della Befana”. Tombolata con ricchi premi.

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