Già da lunghi mesi, una volta decisa la Missione con i Padri Vincenziani, la comunità si è impegnata in una quotidiana ed intensa preghiera per il buon esito della Missione popolare effettuata dal 6 al 21 novembre.
Un gruppo di suore, figlie della Carità e laiche impegnate sono venute da fuori per distribuire i programmi, preparare le famiglie e sollecitare alla partecipazione.
Da tanti anni si desiderava un intervento del genere.
I Missionari erano sei come sei erano le zone in cui era stato diviso il paese. Ciascuna zona ogni mattina alle 9,30 aveva il dono della S. Messa celebrata da un Missionario. Una breve e profonda meditazione, che nei quindici giorni è stata seguita da numerose persone, è valsa come un corso di Esercizi spirituali.
Per tutta la prima settimana presso famiglie disponibili ci sono stati i centri di ascolto con diversi e interessanti argomenti: Il significato del Giubileo del 2000, Dio Padre di misericordia, Gesù Cristo unico Salvatore del mondo, lo Spirito Santo dona la vita, la famiglia e i mass-media. La frequenza è stata abbastanza numerosa specialmente da parte delle donne.
Al mattino i bambini e i ragazzi delle scuole elementari e medie iniziavano la giornata con la preghiera e i più piccoli venivano accompagnati a scuola dai missionari con lieti canti.
Nel pomeriggio, terminate le lezioni, avevano un incontro a S. Croce per trattare argomenti interessanti ed adatti alla loro età.
Nella seconda settimana ci sono stati incontri e una tavola rotonda sul tema Dal tempio… sulle strade per costruire una società più giusta fermandosi particolarmente sull’emergenza lavoro, sulla scelta della Parrocchia per l’opzione preferenziale per i poveri e il ruolo della donna per costruire un mondo più giusto.
I temi sono stati svolti dalla comunità degli animatori cristiani nel sociale di Cagliari.
Ci sono stati inoltre incontri particolari per i giovani, per gli uomini e per le coppie.
Molto proficue e numerose le visite dei Missionari agli ammalati, agli anziani e alle loro famiglie; come riuscita è stata la Santa Messa per gli ammalati nella chiesa parrocchiale in cui è stata data l’unzione degli infermi agli ammalati ed anziani che la desideravano.
Molto sentita e seguita è stata la S. messa per le coppie di sposi che hanno rinnovato il rito matrimoniale con lo scambio delle promesse e degli anelli.
Nel centro della Missione è stato dedicato un sabato alla Vergine santissima, modello dei cristiani. E’ stata distribuita la medaglia miracolosa e si è fatta una fiaccolata attraverso molte vie del paese fino al luogo in cui è stata benedetta una scultura in pietra raffigurante la Vergine Maria che offre all’umanità suo Figlio Gesù.
I missionari sono sempre stati a disposizione per le confessioni, gli incontri, i dialoghi.
Quale il bilancio di questa Missione?
Non è certo nostro compito tirare le somme. Scrutare le anime è compito di Dio che vede, con bontà e misericordia, le responsabilità, le chiusure di ciascuno di noi nei riguardi anche di questo dono, di questa possibilità che abbiamo avuto.
Chi ha compreso ringrazia sia i missionari sia P. Quintino che ci hanno offerto la possibilità di approfondire la nostra fede che ha sempre bisogno di una rispolverata e che ci mette di fronte ad una nuova responsabilità di risposta alla richiesta che Dio fa a ciascuno di noi.
Chi non ha seguito e non ha accettato questo dono è affidato alla infinita misericordia di Dio che ci ama tutti e vuole tutti salvi.
Dobbiamo però fare in modo che questa Missione non termini qui ma ci dia fantasia, amore, impegno per proseguire nella via che ci è stata, ancora una volta, tracciata.
Lidia Alasia