Poco meno di un mese per attraversare tutta l’isola, da sud a nord, da Cagliari fino all’Ortobene, il monte che domina Nuoro e buona parte della Barbagia. Qui, a fianco della maestosa statua del redentore, inaugurata all’inizio del XX secolo, la croce giubilare domenica 16 maggio è stata testimone del pellegrinaggio regionale dei giovani.
Circa 7000 giovani, esuberanti, festosi e portatori di speranza, provenienti da tutte le comunità diocesane e parrocchiali dell’isola, si sono stretti attorno al Redentore per concludere la staffetta tra i giovani iniziata nel Santuario di Nostra Signora di Bonaria, portanti la Croce che domina i raduni mondiali della gioventù, ideata, voluta e vissuta in prima persona dal Papa.
In mezzo, durante tre settimane di permanenza in Sardegna, il segno cristiano ha fatto vivere ai giovani momenti di intensa spiritualità, tutti presieduti dai Vescovi.
Anche nella nostra Diocesi di Alghero-Bosa, la Croce è stata accolta con grande commozione, sono stati vissuti momenti intensi di preghiera e di Veglie varie: canti, acclamazioni entusiastiche, meditazioni e testimonianze varie, hanno caratterizzato la breve permanenza a Bosa, dove era presente anche la nostra comunità parrocchiale con ben 42 giovani. Sono state poche ore, ma vissute così intensamente, che hanno lasciato in tutti noi tanta forza, tanto entusiasmo e tanta voglia di proclamare a tutti i giovani sardi che “solo in Cristo morto e risorto c’è salvezza e redenzione”.
Padre Quintino