In attesa di Maria

Ho sempre desiderato poter assistere ad un’apparizione mariana, esser lì, mentre la Madonna scende dal cielo, dev’essere un’esperienza indimenticabile. Era il 2 giugno 2011 quando, guardando un video sull’apparizione della Madonna a Mirjana, espressi il desiderio di potervi assistere. La Madonna non si fa attendere per molto, così mi ha dato la possibilità di esser lì esattamente un anno dopo.
Appena mi fu comunicata la data della partenza, cercai di coinvolgere con me anche Francesca, una pellegrina, ormai amica, conosciuta nel precedente viaggio, e insieme a lei venne l’idea di aspettare la Madonna vegliando alla Croce Blu.
Appena arrivati a Medjugorje abbiamo iniziato a pianificare la serata, in modo che niente e nessuno potesse distoglierci dalla nostra impresa, e nel nostro entusiasmo abbiamo coinvolto anche altre due pellegrine, pronte anche loro a dedicare una notte di preghiera alla Madonna.
Ci incamminiamo per la collina appena dopo cena, portando con noi qualche coperta per meglio affrontare il freddo della notte.
La strada che da San Giacomo porta alla collina delle apparizioni è una stradella di campagna circondata da orti e vigneti, è una strada dissestata, non illuminata e perciò ci avvaliamo di alcune torce. In quel momento siamo i soli a percorrerla, ma non ci sentiamo soli, ci sono la luna e i canti mariani che provengono dalla collina a tenerci compagnia.
Arrivati alla collina ci accoglie la recita di un rosario continuo, incessante, e sebbene la prima parte dell’Ave Maria venga recitata in italiano, nella seconda parte è un misto di lingue e culture diverse a rispondere.
Cerchiamo di guadagnarci anche noi il nostro “posto in prima fila”, siamo fortunati e capitiamo a pochi metri dalla statua della Madonna. L’atmosfera che si respira facilita la nostra unione alla preghiera, la quale, mistero dopo mistero, ci fa capire come sia veramente bello e gioioso stare insieme come fratelli.
Verso le quattro della mattina la veglia si fa più festosa, la nostra preghiera si trasforma in un infinito canto di lode a Dio. Da ogni parte si grida quanto il nome di Dio sia meraviglioso, quanto quello di Gesù e della Madonna sia meraviglioso, ma anche quanto quello dei loro figli lo sia, perché grande è l’amor di Dio.
Con i primi bagliori dell’alba ci accorgiamo di quanto la collina sia gremita di persone, noi non riusciamo a scorgerla tutta, ma la folla riempie completamente anche le vie antistanti la collina.
Molte persone cercano di farsi spazio tra la folla e tra loro attira la mia attenzione una giovane madre con un bambino di una decina d’anni tra le braccia, ma inerme, sofferente.
Quella calca di gente la spintona, la respinge, non la vuole lasciar passare. La donna cede in un pianto di disperazione, ma non molla, la sua fermezza e l’amore per il suo bambino si mostrano più forti e finalmente, passo dopo passo, riesce ad arrivare ai piedi della Croce. Inevitabilmente l’associo alla figura di Maria quando, sulla via del Calvario, si fa spazio tra la gente e si stringe alla sofferenza del Figlio. Trattengo a stento le lacrime e da quel momento le mie preghiere saranno tutte per loro.
Mirjana arriva alla Croce Blu verso le 8.10, ci arriva a fatica, la gente vuole vederla, toccarla, ma lei, seppur soffocata dall’enorme folla, si mostra cortese, saluta tutti e dispensa sorrisi.
È visibilmente emozionata e, appena può, s’inginocchia difronte alla statua della Madonna e inizia a recitare il rosario insieme a noi. Grandi sospiri e occhi lucidi accompagnano la sua e la nostra preghiera. Alla fine del canto Gospa, Majka moja (Madonna mia), come se la Madonna avesse ascoltato la nostra invocazione, gli occhi celesti di Mirjana si volgono al cielo: l’apparizione è iniziata.
Il silenzio cade sulla collina.
È il momento che aspettavamo, è il momento in cui ognuno di noi rivolge alla Madonna le proprie preoccupazioni, le proprie domande, ma anche i tanti grazie.
Nessun segno speciale avviene, nessun sole che ruota, nessuna nuvola che assume la sagoma della Madonna, c’è solo tanta speranza.
C’è la mia speranza, la speranza di Francesca, la speranza della signora cieca davanti a me, la speranza di un’umanità che si affida a Maria.
L’apparizione dura poco più di cinque minuti e si conclude con il consueto messaggio alla parrocchia di Medjugorje e al mondo intero.
La Madonna, attraverso le labbra di Mirjana, ci chiede di non perdere tempo in vanità e di abbracciare la misericordia, l’amore e la pace, perché solo per mezzo di suo Figlio si giunge alla salvezza. Naturalmente non manca l’invito alla preghiera, al digiuno e alla conversione costante, affinché, attraverso il nostro esempio, le povere anime smarrite si pentano e ritornino tra le sue braccia.
Al termine della lettura del messaggio, un applauso spontaneo si leva verso Maria, è il nostro grazie a Colei che abbiamo atteso una notte intera.
Lasciare la collina non ci rende tristi, sappiamo che il nostro cammino non è ancora terminato, la nostra preghiera è stata solo un prepararsi, ora bisogna incontrare Cristo nell’Eucarestia, perché come ci ha lasciato detto la Madre Celeste: “Se mangiare mio Figlio è il centro della vostra vita, allora non abbiate paura: potete tutto. Io sono con voi”.

Antonio Giorgio Carboni

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