Alla scoperta della costiera amalfitana

Cinque giorni di svago, quelli dal 2 al 7 ottobre durante la gita organizzata dal Comune, di amicizia, di conoscenza di una regione misteriosa e bellissima, di coste frastagliate, di mari smeraldini, di condivisione delle scelte nel programmare le giornate, di escursioni, di camminate condite da pietanze tipiche gustosissime servite da sommi ristoratori, di serate a teatro, canti estemporanei per le vie di Sorrento, acquisti di ricordini e gadget vari, chili di peperoncino e litri di limoncello da regalare agli amici, che ci hanno fatto dimenticare, o meglio lasciare nel sonno, le nostre preoccupazioni, i problemi del quotidiano.
Il nostro coltissimo cicerone Giovanni, un serbatoio di conoscenza e simpatia, ci ha guidato insieme all’autista Luigi nella visita alla costiera amalfitana. Ad Amalfi, la più antica delle repubbliche marinare, con il suo duomo; poi a Ravello, che domina sulla costa, a Capri e Anacapri, con le sue coste, i giardini di Augusto e i numerosi musei; poi a Pompei, sicuramente il sito archeologico più conosciuto al mondo, con la visita alla città distrutta dall’eruzione del 6 d.C. e riemersa dopo gli scavi ancora in corso; il momento religioso con la visita al santuario della Madonna del Rosario assisa nella magnificenza dell’altare maggiore, implorata ogni giorno perché fra le tante grazie che concede accordi anche quella di far restare nel sonno il vulcano. Poi Napoli, città imperdibile. Dove nessuno usa le cinture in auto, tutti parlano al telefonino mentre guidano, nessuno rispetta i divieti e gli stop, ed infatti tutti hanno la macchina ammaccata. Tutti ti vogliono vendere qualcosa, con un modo a dir poco convincente sono pronti a venderti tutto, perfino la fontana di Trevi o il Colosseo.
Finale con il botto con la visita alla tomba della figlia più illustre di Pozzomaggiore, la serva di Dio Edvige Carboni: l’odore forte dei fiori freschi, il momento più bello della gita.
Si rientra stanchi ma contenti. Al prossimo anno, si deus cherede

Tonino Pischedda

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