Così P. Quintino ci annunciava, introducendoci il programma di questo pellegrinaggio a Lourdes, e così è stato. Non per dire che in 40 anni di attività di carrettiere di persone non abbia girato in lungo e in largo la nostra Sardegna, la nostra Italia, alcuni stati dell’Europa, di cui numerosi Santuari, ma niente mi è rimasto impresso come questi 4 giorni a Lourdes.
Il tutto era organizzato alla perfezione, con la regia attenta di P. Quintino, con una guida molto brava e competente, profonda ed esperta.
Partiti da Pozzomaggiore alle 11, arrivati a Lourdes alle 16,30 , sistemazione in albergo e subito davanti alla Grotta per il saluto alla Madonna ed iniziare così il nostro pellegrinaggio. La Grotta, dove la Madonna tra l’11 febbraio e il 16 luglio 1858 è apparsa per 18 volte a Bernadette, è luogo di preghiera e di raccoglimento; bisogna arrivare quì nel silenzio della fede. Bisogna guardare i volti dei malati e dei familiari quando in fila e in silenzio profondo si attende per passare dentro la grotta e posare le mani in quella roccia; o quando, a centinaia e centinaia, si sta in attesa di essere immersi nella vasca della speranza.
Un po’ la stanchezza e un po’ la poca pazienza non mi hanno sorretto per tentare anche questa esperienza; comunque ho chiesto, mi sono informato e mi è stato detto che almeno 400 mila ogni anno si immergono nell’acqua benedetta aspettando il miracolo. Anche qui, il silenzio, la devozione, la fede, sono l’espressione del momento della sofferenza fisica. Lo stesso Papa, malato tra gli ammalati, il giorno prima aveva dichiarato che era lì per offrire a Maria la sua sofferenza fisica.
Ogni anno circa 6 milioni di pellegrini ripetono gli stessi gesti che anche io ho voluto fare: toccare la roccia, bere l’acqua, accendere un cero… in un gesto di fede e di speranza; ci si sente invitati a farli o a rifarli non pensando a una roccia magica o a una pietra miracolosa con la quale bisogna entrare in contatto per ottenere una qualsiasi protezione, ma è quel simbolo che ci invita a esprimere un atto di fede.
Oltre la visita alle varie Chiese, la basilica Superiore, la basilica del Rosario e quella sotterranea consacrata nell’anno del centenario delle apparizioni (che può contenere circa 30.000 persone), suggestiva e faticosa, ma appagante nella sua bellezza, è stata la Via Crucis. Un percorso collinare che si snoda su circa 1.600 metri, composta di 15 stazioni, ognuna da un gruppo di personaggi in ghisa alti 2 metri.
Il mercato e gli alberghi rischiano di nascondere il cuore di Lourdes; ma basta guardare le carrozzelle in fila davanti agli Hotel per capire che questo non è solo un super market della fede. Lì nella grotta ci sono le madri che accarezzano i loro figli e chiedono con la fede nell’animo una speranza. Lì ci sono tanti giovani che chiedono a Maria luce e sicurezza per la loro vita. Lì ci sono tanti ammalati che chiedono forza e conforto. Lì ci sono migliaia e migliaia di persone che esprimono a Maria la propria devozione ed il proprio affetto filiale.
Mario Pala