Tranquillità apparente

Può succedere anche questo! Eh sì, può succedere che anche a Pozzomaggiore si possa consumare uno degli atti più sacrileghi che possano esistere: quello di vedere un ragazzo alzare la mano contro la propria mamma e togliere la vita a colei da cui la ha ricevuta.

Così Pozzomaggiore, un paese dalla calma e tranquillità apparente, l’altra notte ha vissuto questo dramma che ha lasciato ancora una volta sconvolta e ammutolita tutta la cittadinanza.
Un giovane durante una lite con la propria madre ha avuto l’ardire ed il coraggio di percuoterla ripetutamente, di colpirla sulla testa e di rincorrerla per darle il colpo decisivo.
La povera madre si è così accasciata al suolo ed è morta mentre chiedeva aiuto.
Condannare? Il gesto in sè, certamente va condannato! Il povero ragazzo va capito: capito per la sua situazione particolare in cui è venuto a trovarsi fin dalla nascita, situazione che si è portato appresso e che l’hanno fatto sentire “diverso” e “discriminato”, non accettato dagli altri (e qui non siamo forse tutti colpevoli?).
Solo una settimana fa era venuto in canonica a parlarmi per ben due giorni consecutivi. Abbiamo parlato a lungo e vedevo in lui rispecchiato tutto il “mondo giovanile”. I giovani che vogliono ma che non sanno, che vagano nell’incertezza e nel nulla, che vivono alla giornata senza ideali e convinzioni.
Va condannato anche il tipo di vita che i giovani hanno scelto di vivere: una vita spesso vuota, insignificante che porta necessariamente allo scontento, allo sconforto e a certi gesti ingiustificati e condannabili. Pozzomaggiore deve riflettere! Non è un paese tranquillo. Troppo odio, troppo rancore, troppa invidia e gelosia serpeggia nell’animo di grandi e piccoli.
Tante, tante persone vivono in contrasto tra di loro. Quante famiglie, fratelli e sorelle, genitori e figli, sono in lite tra di loro.
Come dire che Pozzomaggiore è un paese tranquillo?
Direi che c’è una falsa tranquillità; e inoltre credo ci sia anche tanta ingratitudine verso i propri genitori. Tante volte da loro si pretende la luna quando loro, i figli, non fanno niente perchè certe situazioni migliorino o cambino. Forse tutti dovremmo saper accettare un po’ di più gli altri, saper collaborare con amore e con grande “carità cristiana”, ricordando che la vita va vissuta da fratelli con pace e disponibilità.

P.Quintino

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