E’ con immensa gioia e commozione che abbiamo appreso (nei giorni scorsi) la certezza che la grande festa di beatificazione della serva di Dio avrà luogo a Pozzomaggiore. Questo avvenimento straordinario deve essere occasione per tutta la Comunità per prendere coscienza e prepararsi adeguatamente a quanto avverrà (forse) nella prossima primavera. Voglio parlare non solo della preparazione materiale, logistica, economica (che sarà rilevante), ma soprattutto della preparazione spirituale, che certamente sarà più gradita alla nostra concittadina. E’ tutta la comunità che deve ritornare al Signore, rinnovare e far rivivere la propria fede, soprattutto; perché quella che celebreremo sarà una festa di FEDE.
Questo avvenimento eccezionale non potrà essere celebrato e tanto meno essere vissuto se non sapremo, in questo anno di preparazione, ritornare al Signore. E’ quanto tante volte abbiamo letto nella Bibbia: “Ritornate al Signore, non indurite il vostro cuore, aprite la vostra mente, rinnovate la vostra volontà…”. La celebrazione della Beatificazione di Edvige trova una Comunità sfilacciata, divisa, una comunità con fede scarsa se non moribonda. Che festa sarebbe se noi arrivassimo al “grande giorno” in questa situazione? Credo che sarebbe un segno veramente forte se noi tutti ritornassimo a riempire la Chiesa, a partecipare alle celebrazioni liturgiche, ci avvicinassimo ai sacramenti. Deve essere questo un anno di straordinario impegno, di rinnovata fede, nonché di intensa carità seguendo proprio l’esempio di Edvige. Sappiamo che lei ha vissuto le virtù Cristiane in modo eroico… Edvige nella sua vita tante volte ha ascoltato l’invito che il Signore rivolge oggi a ciascuno di noi: CONVERTITEVI… Convertiti… convertirsi significa cambiare modo di pensare, di ragionare e di agire… conformarsi in tutto al Signore; essere effige della sua Passione, come cercò di esserlo Edvige. E come? Semplice: vivendo con responsabilità e passione le virtù fondamentali che Gesù ha predicato nel suo Vangelo: FEDE, SPERANZA, CARITÀ. Potrei dire virtù inscindibili, indivisibili tra loro: per cui non potrò mai dire che ne vivo una senza le altre. E’ impossibile. E questo Edvige lo aveva capito molto bene. Era una donna di profonda, sincera e viva FEDE… non perché credeva in Dio, ma perché si abbandonava a Dio, per fare sempre la sua volontà imitando il Signore Gesù di cui voleva essere l’effige. Una fede capace di dare valore, significato a tutta la sua esistenza. Le sue azioni quotidiane, semplici e comuni, il compiere i servizi in casa, il suo andare quotidianamente alla Messa, il suo relazionarsi con gli altri, il tutto veniva “impastato” dalla fede in Dio, e acquistava così un valore immenso.
E’ questa fede, questa fiducia in Dio, che dà carica, forza al nostro operare. E siamo così alla virtù della CARITÀ. E’ questa virtù che spingeva Edvige a darsi, a consumarsi per i propri fratelli in Cristo. Fare, aiutare, prestarci non per apparire, ma perché in ogni nostro fratello bisognoso è presente particolarmente il Signore. Per questo Edvige era allergica alle chiacchiere, per questo Edvige odiava l’ozio. Per questo Edvige era sempre impegnata in tutti i campi, sia nelle varie associazioni della Parrocchia, sia nel sociale, aiutando varie categorie di persone. Per questo Edvige rispettava tutti, senza giudicare, senza condannare, senza creare o avere pregiudizi…
Ma chi è che accende, chi è che illumina la nostra vita, la nostra carità? E’ la SPERANZA: speranza in ciò che il Signore ci ha insegnato e promesso. La SPERANZA è come il lievito nella nostra vita. Ci dà forza nei momenti di difficoltà, ci dà fiducia nelle nostre incertezze e capacità di continuare nonostante le nostre sconfitte, nonostante le nostre debolezze. Edvige non si è mai lasciata scoraggiare perché la SPERANZA animava non solo la sua vita quotidiana, ma tutta la sua esistenza fin da piccola: viveva per il Signore e nel Signore.
Oggi fraternamente Edvige dice a noi: siate l’effige della passione di Cristo , come lo sono stata io. Oggi Edvige ci esorta, come lo ha fatto Gesù, convertitevi… credete al Vangelo… fate in modo che il Vangelo e Cristo siano veramente lo scopo, la forza, il senso della vostra vita. Ritornate a me.
Edvige deve essere, prima di tutto per noi Pozzomaggioresi, esempio e modello di vita cristiana nell’esercizio delle sue virtù e invocata come nostra avvocata e protettrice presso il Signore. Non possiamo arrivare a una tappa così importante impreparati. In ciascuno di noi e in tutta la comunità devono rifiorire queste virtù cristiane, allora e solamente allora sarà grande festa: e festa sia.
Il Parroco
P. Quintino