L’Assemblea nazionale dell’AC e il grande abbraccio con il Papa
1200 partecipanti provenienti da 226 diocesi, 700 delegati votanti in rappresentanza di 400 mila soci. Quattro, tra i quali io, a rappresentare la diocesi di Alghero-Bosa. Con questi numeri ha preso il via, Giovedì primo Maggio a Roma, la XIIIa Assemblea nazionale dell’Azione Cattolica, ultimo atto di quel processo di rinnovo delle cariche associative iniziato nei mesi scorsi nelle parrocchie e proseguito poi nelle diocesi.
Al centro dei lavori l’approvazione del documento programmatico che delinea gli ambiti, gli strumenti e le modalità di lavoro sui quali l’associazione sarà chiamata a spendersi, ad ogni livello, nel prossimo triennio. Vero e proprio esempio di democrazia partecipata è il punto di arrivo di un iter lungo e complesso che ha visto il consiglio nazionale elaborare, in questi mesi, le istanze e le attese provenienti dalle diocesi, per poi essere, in quei giorni, approfondito, discusso, emendato e votato. Perché trasparisse, da quella traccia di lavoro per il futuro, il volto di una associazione fresca, giovane, flessibile, fiduciosa, vicina alla gente e ai suoi problemi, attenta alla cura del bene comune e non avulsa dal contesto sociale e politico di riferimento. Nella quale «si impara la grammatica del bene comune, la sintassi della partecipazione, l’importanza della cura delle relazioni», come ha sottolineato il presidente uscente Luigi Alici.
A margine dell’Assemblea la fiaccolata e la veglia di preghiera a San Giovanni in Laterano nella serata di Sabato e il grande incontro con il Santo Padre nella mattinata di Domenica.
Si festeggiava il compleanno dell’Azione Cattolica, i 100+ 40 anni (i 40 son dal Concilio) vissuti nella Chiesa e con la Chiesa, spesi nelle diocesi e nella parrocchie, sul fronte del servizio educativo e dell’animazione pastorale, dell’impegno culturale e politico, in un continuo slancio missionario.
E’ stato un magnifico spettacolo quello che ho potuto godere dal sagrato della basilica. Una piazza San Pietro gremita, forse centomila persone, colorata e rumoreggiante, grazie ai volti luminosi e alle voci festanti dei tanti bambini, giovani e adulti dell’associazione nonché dei tanti amici simpatizzanti (nove arrivavano da Pozzomaggiore) che non son voluti mancare a questo evento.
Insieme a noi la presenza spirituale dei tanti Santi formati in Azione Cattolica, riconosciuti e non, che hanno servito il Vangelo nell’ordinarietà nel loro quotidiano.
«Rispondete generosamente alla chiamata alla santità», è stato l’invito rivoltoci da Benedetto XVI°, «illuminati e sorretti dall’Azione dello Spirito Santo e costantemente radicati nel cammino della Chiesa». «Siate cittadini degni del Vangelo e ministri della sapienza cristiana per un mondo più umano».
Nei giorni scorsi, infine, l’ultimo atto: la CEI ha scelto quale guida dell’associazione per il prossimo triennio Franco Miano, campano di Pomigliano d’Arco, ordinario di filosofia morale all’Università di Roma Tor Vergata.
Davide Meloni