Lunedì 23, in occasione della festa del santo patrono Giorgio, il nuovo vescovo diocesano monsignor Giacomo Lanzetti ha visitato, in forma ufficiale, la nostra comunità.
Ripristinando un’antica tradizione è stato accolto nel sagrato di san Costantino dal parroco, dalle autorità civili e militari, dai rappresentanti delle associazioni religiose e civili, dai cavalieri e da tutti i fedeli accorsi.
Nel suo saluto il sindaco Tonino Pischedda ha ricordato come quella del patrono e delle altre feste cittadine fosse una die forte, una giornata importante, che secondo le usanze prevedeva la pausa dal lavoro, la presenza in paese e la partecipazione della famiglia unita alle varie celebrazioni.
Accompagnato processionalmente in parrocchia ha subito presieduto la celebrazione eucaristica insieme ai sacerdoti convenuti.
Nella sua omelia il vescovo Giacomo ha ricordato i valori della testimonianza e del martirio che Giorgio ha saputo incarnare. Testimonianza in Gesù Cristo che parte dal presupposto, e ne è una naturale conseguenza, di riconoscerlo come unico Salvatore, come una solida roccia nella quale costruire l’edificio della nostra fede, come un porto sicuro nel quale attraccare quando i falsi miti e le illusorie certezze generano le tempeste nella nostra vita.
“Beati i perseguitati a causa mia…” E’ una fedeltà, quella a Cristo, che a volte si paga con la vita; lo è stato nel passato per Giorgio e per tanti suoi compagni nella fede e lo è oggi per i tanti missionari che in varie parti del mondo vengono uccisi per aver testimoniato il nome di Cristo.
Ma i martiri del nostro tempo – ha proseguito il vescovo Giacomo – sono anche quelle persone alle quali è impedito di professare liberamente la propria fede oppure quelle che, costrette su un letto dalla malattia, offrono le proprie sofferenze a Dio. E anche Pozzomaggiore – ne è convinto – sicuramente ha i suoi martiri.
Terminata la Messa un folto corteo di fedeli e cavalieri ha accompagnato con devozione la statua del Santo per le vie del paese.
La giornata di mons. Lanzetti è terminata con il pranzo offertogli dai giovani del ’88 che quest’anno, con grande impegno e responsabilità, grazie anche all’aiuto dei genitori, hanno organizzato una bella festa.
E’ stato per noi lusinghiero l’aver sentito dire più volte, dal Vescovo, di essere stato sorpreso e felice per l’accoglienza e l’entusiasmo che gli son stati riservati e certamente non si dimenticherà di ricordarci nelle sue preghiere.
Davide Meloni