Mi si era posto un velo di tristezza nel cuore dopo aver appreso della sua morte avvenuta il 24 ottobre scorso, all’età di 87 anni. Sono affiorati subito alla mente alcuni tra i più cari ricordi di lei, zia Alfonsa Calaresu, mia e nostra prima “maestra di dottrina”, mia e nostra cioè di quelli del ’53 allora “suoi bambini” dell’età di 5 e 6 anni.
Ho sentito pure il sacro-santo dovere di onorarne la memoria e l’ho fatto per altri due motivi fondamentali, oltre a quello per il quale merita di essere ricordata. Il primo è perché non si dovrebbe mai dimenticare chi, oltre papà e mamma, per primo ti fa conoscere Gesù e, amichevolmente e in modo spontaneo, ti insegna ad amarlo. Il secondo è perché questa delle catechiste della “vecchia guardia”, come anche, ben s’intende, quella delle catechiste e dei catechisti di oggi, è una categoria che ha lavorato e lavora nel silenzio e nel nascondimento, senza molti onori e riconoscimenti, di poco conto agli occhi del mondo. Merita invece di essere tenuta in grande considerazione con grande rispetto. Per questo, ricordando “maestra Alfonsa”, degna rappresentante di questa categoria, mi si consenta di ricordare tutte le altre catechiste passate a miglior vita o attualmente attempate che tanto hanno dato di sé per la formazione cristiana dei bambini nella nostra parrocchia. E, onore al merito, si devono esprimere i più vivi sentimenti di gratitudine, con occhio di riguardo, pure verso coloro che oggi, e non è cosa facile, assolvono alla missione di catechisti con perseveranza.
Non basteranno mai, forse, le parole che possano descrivere quanto è grande il dono di un catechista o di una catechista per un bambino, un ragazzo o un giovane nella società odierna.
Torno, con animo commosso, a parlare di zia Alfonsa, figura umile e angelica di catechista che con tanto amore ci ha saputo presentare Gesù, fanciullo come noi, il quale cresceva in età, sapienza e grazia nella Sacra Famiglia, invitandoci ad imitarlo e ad essere sempre buoni e giudiziosi. Lei, che con tanto zelo ci sapeva ben disporre nella preparazione alla Confessione e alla Santa Comunione e poi nel composto ringraziamento, vorremo ricordare nelle preghiere in questo tempo di attesa per la venuta del Bambino Gesù, vivo Pane disceso dal cielo, tenerissima Eucaristia.
Gigi Usai