Alghero, ore 6:45. Fiumicino, ore 7:30 del 23 novembre u.s.. Inizia così la visita del Coro di Pozzomaggiore a Roma e ad Albano Laziale, unitamente alle famiglie e a un folto gruppo di accompagnatori. Ci hanno onorato della loro presenza il nostro Sindaco, che ci ha raggiunto da Napoli, dove ha preso parte ai lavori della XIX Assemblea dei Comuni italiani, e padre Quintino, validissimo Cicerone nell’illustrare le rare bellezze della città eterna.
Ore 15:30: cimitero di Albano Laziale che accoglie le spoglie della Serva di Dio Edvige Carboni. Descrivervi l’emozione di quel momento è praticamente impossibile: incontriamo tantissimi pozzomaggioresi arrivati da ogni parte del Lazio, in preghiera davanti alla semplicissima sepoltura ricoperta di profumatissimi fiori. Tutti insieme Le abbiamo chiesto di intercedere presso il Signore per tutte le nostre necessità e a Lui abbiamo chiesto la grazia di conoscerLa presto agli onori degli altari. Le bellissime note dei gosos del poeta A.M. Pinna hanno chiuso la commovente cerimonia.
Alle ore 18, appuntamento nella chiesa cattedrale di Albano Laziale dove, sorpresa delle sorprese, notiamo raffigurati ai lati dell’altare maggiore, in un grande affresco, san Costantino e sant’Elena; quindi Santa Messa presieduta da Mons. Gianni Masella, concelebrata dall’arciprete, da padre Quintino, da padre Adolfo Lippi, provinciale dei passionisti, e da tanti altri sacerdoti e diaconi, accompagnata dai canti del coro in un susseguirsi di momenti liturgici vissuti con grande raccoglimento, religiosità, gioia di essere insieme a tanti paesani uniti nell’affetto e nella preghiera.
Di elevato contenuto teologico le omelie di Mons. Gianni, di padre Lippi, dell’arciprete della basilica e di padre Quintino che non ha trascurato di ringraziare il Sindaco, tutti i presenti e quanti si adoperano per la causa di Edvige, provvedendo a consegnare nelle mani del provinciale dei passionisti la documentazione relativa ad una presunta grazia ottenuta a Muravera da un malato per intercessione della Serva di Dio. Con la cena servitaci nei capaci saloni parrocchiali abbiamo chiuso la prima giornata del nostro soggiorno laziale.
Al mattino del 24, visita a piazza di Spagna, fontana di Trevi, Altare della Patria, Campidoglio, Quirinale; quindi la Messa a Santa Maria in Campitelli, gestita dai confratelli di padre Quintino, e dove lo stesso fu ordinato sacerdote. Fra i numerosi fedeli presenti riconoscevamo le facce di tanti pozzomaggioresi, ivi accorsi, commossi e felici di vivere un momento così bello. Nel corso della Messa presieduta dal Superiore Generale dell’Ordine della Madre di Dio e concelebrata da tanti altri confratelli, è stata ricordata ancora una volta la figura di Edvige Carboni. I canti del coro hanno accompagnato le varie fasi dell’intera cerimonia culminata poi con un Deus ti salvet Maria magistralmente eseguito.
E poi di corsa a Piazza san Pietro, all’Angelus recitato dal Santo Padre. L’emozione è stata forte quando, ancora Lui presente, abbiamo eseguito il Sanctus, preludio a quello successivo cantato all’interno della basilica: privilegio grande, indimenticabile e imprevedibile, quello di averci concesso di esibirci dentro quelle sacre mura.
Quindi visita della chiesa, ai suoi tesori, alle tombe dei Papi; altrettanto per san Giovanni in Laterano (la chiesa più importante del mondo), san Paolo fuori le mura, retta fino al 1980 dall’abate nostro concittadino padre Ambrogio Porcu, altri monumenti, altre bellezze e poi l’aeroporto. Una manciata di minuti ed Alghero è sotto di noi, stanchi, ma felici per avere vissuto due giorni unici da ricordare nel segno dell’amicizia e della devozione per Edvige.
Grazie, padre Quintino, grazie a chi ci ha seguito, al sig. Sindaco, a Mons. Gianni Masella e a tutti voi.
Tonino Pischedda, Presidente del Coro