Per aprire il 25° anno di pontificato Giovanni Paolo II ha arricchito il Rosario di 5 nuovi misteri. Ecco come lo vivremo in parrocchia
Il mondo ha bisogno di pace. Nelle Nazioni. Nelle famiglie. Ma la pace, come l’acqua dei fiumi, non sgorga dal nulla. Sgorga da una sorgente. Che si chiama amore. Ma come risalire alla fonte dell’amore? Con la preghiera; insegna con le parole e la vita Giovanni Paolo II. Che proprio giorni fa ha festeggiato i 24 anni della sua elezione a Papa con un regalo speciale: una lettera intitolata Il Rosario della Vergine Maria, dedicata a una delle più belle e popolari preghiere cristiane.
Quella che si recita tenendo in mano la corona, una collana che con i suoi grani rievoca i misteri, cioè gli episodi cruciali della vita di Gesù e di Maria. I misteri del Rosario sono 15; e sono i misteri della gioia (come la nascita di Gesù), del dolore (come la morte in croce) e della gloria (come la Risurrezione). Ripercorrerli pregando è come immergere la propria vita nella vita di Gesù. Ma per rendere il regalo ancora più speciale, il Papa ha introdotto altri 5 misteri – dal battesimo nel Giordano all’istituzione dell’Eucaristia – e li ha chiamati misteri della luce. In Piazza San Pietro davanti a una folla di pellegrini, Wojtyla ha annunciato che questo 25° anno di pontificato sarà l’anno del Rosario. E ha invitato tutti a recitarlo. A partire dalle famiglie. Per un mondo di pace e d’amore.
Accogliendo l’invito del Papa anche io esorto e incoraggio le singole famiglie perché quotidianamente si riprenda la recita di questa semplice preghiera nelle rispettive case con tutti i componenti riuniti insieme. Inoltre come comunità parrocchiale ci impegniamo a recitare il Rosario tutti i giorni alle ore 16.30.
Con i ragazzi, invece, reciteremo il Rosario tutti i martedì alle ore 17 nella Chiesa del Convento.