Volontariato: l’aspetto più nobile dell’essere umano

Di fronte a una società sempre più egoista e interessata, di fronte a tanti interessi economici che sembrano non di rado costituire la categoria dominante dei rapporti sociali, vorrei mettere in risalto come spesso proprio grazie al volontariato vengono realizzate delle opere veramente a volte impensabili.

Anche nella nostra Comunità di Pozzomaggiore tante sono le persone che con grande generosità operano nel campo del volontariato: basti pensare a tutti coloro che operano nella Croce Verde, i vari comitati, la Pro loco, la Caritas parrocchiale; l’azione cattolica, catechisti e animatori che prestano la loro opera per la formazione dei ragazzi; i vari gruppi che il giovedì preparano il pranzo comunitario per le persone sole, i gruppi della pulizia della Chiesa; e infine tutte quelle persone che nel silenzio e nel nascondimento assistono (parenti e no) con grande carità cristiana persone anziane o ammalate.
Attraverso questo giornalino vorrei però mettere in risalto l’opera gratuita e generosa di coloro che hanno lavorato per la realizzazione della casa-museo di Edvige Carboni e la recinzione e sistemazione del piazzale di San Pietro.
Devo dire che sono stati semplicemente grandi e fantastici.
Grazie a loro Pozzomaggiore ha potuto realizzare due opere che rimarranno nella realtà pozzomaggiorese e ne esalteranno la laboriosità e il loro grande spirito di volontariato. E’ un grande esempio di come si può spendere il tempo libero.
Il volontariato è l’aspetto più nobile dell’essere umano; non ha parametri per chi ha fede e amore.
Il volontariato è frutto di scelte consapevoli, anche se talora sofferte, e offre alla società, o meglio alla comunità, oltre che un servizio concreto, la testimonianza del valore della gratuità.
Inoltre il volontariato rappresenta un significativo fattore di umanizzazione e di civiltà. Offre a tanti la possibilità di vivere concretamente la chiamata all’amore, insita nel cuore di ogni essere umano.
Per i cristiani, la radice di tale impegno si trova in Cristo. E’ per amore che Gesù ha donato la sua vita ai fratelli, e l’ha fatto gratuitamente. I credenti ne seguono l’esempio, ricordando quanto dice il Vangelo: “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date!”.
I credenti impegnati nell’azione umanitaria possono diventare per i non credenti un vero e proprio stimolo a sperimentare la profondità del messaggio evangelico.
Perché sia autentico non possiamo separare il volontariato dal vangelo vissuto concretamente per amore dei fratelli.
Certo, si può iniziare ad aiutare il prossimo per i più svariati motivi, ma il punto d’arrivo obbligato è la persona umana, un essere che è in rapporto con Dio. Solo allora il volontariato sarà veramente autentico e sarà sublimato dall’amore verso la persona umana.

P. Quintino

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