In occasione della morte della Serva di Dio Edvige Carboni, la Parrocchia ha organizzato le manifestazioni per i giorni 16 e 17 febbraio per ricordare la concittadina che si avvia verso la venerabilità, ossia il riconoscimento e la proclamazione dell’eroicità delle sue virtù.
Sabato 16, nei locali di S. Croce, il provinciale dei Padri Passionisti della Scala Santa di Roma, P. Adolfo Lippi, ha ricordato la vita della Serva di Dio, sottolineandone soprattutto la spiritualità ascetica, l’eroicità delle virtù di una vita cristiana vissuta da laica nella vita ordinaria sia nel proprio paese natale che ad Albano e a Roma.
La Chiesa Parrocchiale di S. Giorgio martire in Pozzomaggiore vide la sua intensa preghiera, le estasi, le levitazioni, le stimmate, il dialogo mistico con alcuni simulacri delle ultime due cappelle laterali a destra della Chiesa.
Domenica 17, nella Chiesa parrocchiale è stata celebrata la santa Messa. La chiesa era gremitissima di fedeli (tantissimi i forestieri) e tutti hanno partecipato con vera devozione e tanto raccoglimento, aiutati in questo anche dal coro di Pozzomaggiore che per la circostanza ha presentato i gosos, scritti dal poeta Antonio Maria Pinna, in onore di Edvige intercessore di molte grazie. Tra i vari concelebranti vogliamo menzionare la presenza dei sacerdoti nati a Pozzomaggiore e quella di don Giovanni Masella, parroco di Albano Laziale, che non ha voluto mancare a questo importante avvenimento.
Subito dopo la Celebrazione della Messa ci siamo recati in massa alla casa di Edvige, trasformata in museo. Il Parroco ha rivolto a tutti i presenti la parola mettendo in risalto il lungo e delicato lavoro svolto per riportare la casa alle sue origini e come ciò sia stato possibile grazie alla generosità e alla collaborazione di tantissimi paesani.
Ha concluso dicendo: “abbiamo reso a Edvige quanto le era dovuto: la casa era sua e gliela abbiamo restituita”.
E’ stata quindi scoperta la lapide ricordo e concluso con la preghiera e la benedizione della casa-museo.
Tutti i devoti potranno finalmente visitare la casa e respirarne così quella spiritualità singolare che ha fatto grande Edvige.
Quanto è avvenuto in onore di Edvige non rimanga solo una parentesi nella nostra vita di cristiani, ma ci ricordi che i santi vengono elevati alla gloria non per se stessi, ma perché ci siano di esempio e di aiuto ad elevarci nella loro imitazione innanzitutto nella preghiera dove l’incontro con Cristo non si esprima soltanto in implorazioni di aiuto, ma in rendimento di grazie, di ascolto, ardore, di affetti fino ad un vero invaghimento del cuore, come il S. Padre Giovanni Paolo II rileva nella lettera apostolica Novo millennio ineunte.
In tale lettera il Papa ci ricorda che “tutti i fedeli di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità, alla santità, per avvicinarci alla perfezione del Padre nostro celeste”. Quindi non vita straordinaria praticabile solo da alcuni “geni” della santità, ma vie molteplici e adatte alla vocazione di ciascuno.