Genitori oggi

Martedì 6 marzo si è svolto presso i locali di Santa Croce, l’incontro per genitori ed educatori dal tema “Non fare i genitori ma esserlo… Che valori proporre ai propri figli”.
L’incontro previsto per metà febbraio, è casualmente slittato in un periodo di forti crisi familiari. Le cronache di queste ultime settimane ci hanno fornito il ritratto di un mondo che pian piano sprofonda sempre più in basso. Di fronte ad immani catastrofi familiari, penso che ogni famiglia si sia fermata a riflettere e pensare alle cause e agli errori commessi.

Purtroppo stavolta la cronaca ci ha proposto delle famiglie normali, tante piccole realtà simili alle nostre, diventate in un breve istante immense tragedie.
Partendo dall’analisi e dal ricordo di questi eventi, si è svolto l’incontro-dibattito tenuto dal professor Sergio Sotgiu docente, scrittore, giornalista ma soprattutto esperto in pedagogia. Alla presenza di circa settanta genitori ed educatori scolastici e parrocchiali, il professore ha delineato i tratti salienti della famiglia definendola componente educante. Questa caratteristica che distingue il nucleo familiare umano da quello animale (solamente riproduttivo) viene oggi ostacolata da tanti potenziali nemici che prendono sempre più il posto dei genitori. Il compito di mamme e papà nell’educare i figli, ossia nel “tirare fuori le capacità confuse che l’educando ha in sé”, è un compito difficile che richiede tanto amore. Chi non ama non può diventare educatore: infatti solo amando si impara ad educare. Questo non significa dire sempre sì ai propri figli o a chi si ha vicino, anzi saper dire sì ma anche no. Qualche anno fa la famiglia era aiutata in questo compito dalla centralità e dai modelli che in essa ruotavano. Oggi, il compito dei genitori si complica. Tv e mass media, portano nella vita dei ragazzi dei valori esterni, spesso conflittuali con la famiglia stessa. La tv trasmette così tanti messaggi che inconsciamente ci influenzano, bloccano la comunicazione tra genitori e figli, forniscono modelli nocivi. La domanda che ogni educatore si è posto è stata: “che fare?”. La risposta è giunta col dibattito e con l’analisi di un opuscolo di suggerimenti in pillole. In breve l’educatore deve essere credibile, deve sforzarsi di conoscere sempre più i ragazzi, dialogare con loro. Una attenzione particolare va posta sul ruolo di genitore. Oggi si vedono sempre più spesso mamme e papà che si comportano come amici dei propri figli, sostituendo i loro coetanei ma allo stesso tempo privando i ragazzi della figura materna e paterna, di due genitori amichevoli.
L’incontro si è prolungato per circa 3 ore con un vivace ed interessante dibattito che ha evidenziato ancora una volta quanto sia importante l’educazione dei figli e quanto, oggi più che mai, sia necessaria la collaborazione di tutte le forze educanti (famiglie, scuola, parrocchia) per cambiare questo mondo che sempre più spesso viene stravolto da persone normali capaci di compiere piccole o grandi tragedie.

Tony

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