I grandi della terra dovranno fare un resoconto, un bilancio delle cose che riguardano tutta l’umanità, tutto il genere umano.
La gerarchia della Chiesa farà il bilancio per ciò che riguarda la Chiesa in genere con le varie problematiche proprie di questa nostra società dell’inizio del 3° millennio.
Noi, comunità parrocchiale di Pozzomaggiore, abbiamo il dovere di fare il nostro bilancio e specificatamente a me parroco il dovere e direi l’obbligo di fare una seria revisione per quanto riguarda il cammino spirituale singolo e comunitario della parrocchia che sono stato chiamato a guidare.
E’ stato questo un anno eccezionale (l’anno del Grande Giubileo) e devo dire sinceramente che lo abbiamo vissuto con grande intensità, con grande impegno.
Molteplici iniziative che sono state proposte sono state accolte e vissute con grande partecipazione ed entusiasmo: si pensi alle Sacre Missioni di un anno fa, all’apertura della Porta santa partecipata da molti di noi attraverso il maxi schermo installato in Chiesa. L’accoglienza della Croce abbaziale di Sindia. La Croce a monte rughe. L’intensa partecipazione a tutta la Settimana Santa, l’indimenticabile festa dell’Incoronazione della Madonna della Salute. L’Incontro diocesano dei Giovani qui a Pozzomaggiore. L’entusiastica partecipazione alla Novena del Natale e la sua celebrazione viva e sentita. Nonchè la crescita spirituale, in seno alla parrocchia, dei componenti della Confraternita della santa Croce. I due pellegrinaggi a Roma e l’indimenticabile Giubileo dei Giovani sempre a Roma.
E infine l’esposizione della copia a grandezza naturale della Sacra Sindone a perenne ricordo del Grande Giubileo del 2000.
Quante luci hanno illuminato questo nostro cammino comunitario! E chissà quante altre luci hanno illuminato il vostro cammino personale!. E di questo dobbiamo necessariamente ringraziare il Signore.
Ma in mezzo a tante luci si intravedono ancora delle ombre più o meno dense che oscurano la vita di tutta la comunità parrocchiale.
Tra queste ne voglio mettere in risalto particolarmente due:
– Il fatto di aver disertato completamente il Giubileo degli Allevatori e degli Agricoltori. Per me è stato veramente motivo di grande sofferenza e profonda delusione…
– la freddezza e distanza che ancora persiste in tanta gente per quanto riguarda la vita parrocchiale.
C’è tanta gente che ha paura della Chiesa… si ricordino costoro che la Chiesa non ha mai fatto del male a nessuno. Essa è madre per cui non può volere che il bene per i propri figli.
Invito pertanto costoro ad aver fiducia e stima della Chiesa. Ad amarla e lasciarsi coinvolgere perchè la Chiesa diventi sempre più famiglia, comunità dove tutti ci si stimi, ci si aiuti e ci si senta uniti dall’amore di Cristo e dall’amore per Cristo. E allora, e solo allora, certe ombre che oscurano la nostra vita di comunità saranno disciolte e vedremo sempre più luci intorno a noi e dentro di noi.
Padre Quintino