Con questo slogan si è celebrata l’11 gennaio, nella nostra comunità, la Giornata Missionaria Mondiale dei ragazzi.
L’invito della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria è stato raccolto con entusiasmo dagli acierrini, che si sono presentati all’appuntamento animando la messa delle 9.30 e addobbando l’altare con tre alberi dai frutti un po’ particolari.
Il gruppo SEIOTTO ha realizzato l’albero della preghiera, i cui semi generano Figli di Dio; quello dei 9/11 l’albero della pace, i cui semi generano armonia, mentre quello dei 12/14 ha realizzato l’albero dell’accoglienza, che genera frutti di fraternità.
In questo splendido mondo dove gli adulti hanno seminato oltre un milione di mine anti-uomo, dove 250 milioni di bambini sono sfruttati come schiavi, dove 25 nazioni arruolano bambini e li addestrano alla guerra, dove i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, c’è bisogno di seminatori di speranza.
Per questo, dopo aver analizzato le tristi e tragiche condizioni di vita di tanti loro coetanei che vivono in sud America, in Africa e in Asia, non dimenticando quelli dell’Umbria e delle Marche, i ragazzi hanno espresso tutta la loro solidarietà, la loro vicinanza anche solo spirituale, attraverso delle preghiere che sono diventate, poi, i frutti di questi alberi.
Inoltre, al momento dell’offertorio, un rappresentante per corso ha consegnato un salvadanaio contenente dei risparmi, frutti anch’essi di sacrifici e rinunce che i ragazzi di Ac si sono imposti nel periodo natalizio.
Dunque ogni ragazzo è chiamato, nel proprio quotidiano, a gettare a piene mani semi di pace, di accoglienza, di solidarietà e di perdono. Innaffiati dalla Parola di Dio e coltivati dall’impegno personale realizzeranno la nuova terra che tutti vogliamo abitare. Buona stagione.
Davide