Le recenti innovazioni introdotte in materia di tributi minori dalle varie leggi e regolamenti di esecuzione delle stesse, restituiscono l’autonomia impositiva ai comuni al fine di assicurare entrate proprie ma prevedendo drastiche riduzioni dei trasferimenti erariali da parte dello Stato, Regione ed altri enti a ciò deputati.
La derivata logica è che il Comune non potrà permettersi di consentire il verificarsi di un’evasione fiscale sia per assicurare, con le predette entrate, una ottimale gestione dei vari servizi comunali, sia per garantire l’equità tributaria per tutti i cittadini.
L’informatizzazione dei servizi lascia poche possibilità di evadere i tributi.
Il Comune sta provvedendo alla formazione dell’archivio dei contribuenti e del patrimonio immobiliare.
Questo Comune ha attivato da tempo le procedure dei controlli (iniziando dagli stessi amministratori e dai dipendenti comunali).
Prossimamente molti cittadini riceveranno la richiesta di chiarimenti sulla loro posizione di contribuenti alla quale dovranno corrispondere nei tempi e modi che saranno indicati nella lettera di convocazione.
Stiamo portando a termine i controlli dei cosiddetti “passi carrabili” per i pagamenti riferiti agli anni 1994/95. La stessa tassa è stata abolita a far data dal 01.01.1996 in relazione al disposto della legge finanziaria di quell’anno che lasciava liberi i comuni di abolire il tributo.
Stiamo rivedendo tutta la geografia della T.A.R.S.U. (Nettezza Urbana) anche alla luce del Decreto “Ronchi” che trasforma la tassa in tariffa. Per meglio intenderci: fino ad oggi abbiamo corrisposto il tributo in relazione al parametro metri quadrati dell’immobile e alla sua destinazione d’uso, per il futuro lo corrisponderemo in base a due parametri dei quali uno uguale per tutti e l’altro in relazione alla destinazione d’uso, al numero degli abitanti dell’immobile e ai periodi di occupazione così da riferire la tariffa alla domanda e al servizio richiesti e comunque fino alla copertura totale del costo di gestione.
Il già citato decreto “Ronchi” prevede altresì che gli R.S.U. vengano smaltiti in una percentuale almeno fino al 35% in modo differenziato, contemplando gravi penali per i comuni inadempienti; ecco perchè abbiamo ripetutamente invitato ad osservare puntualmente le disposizioni in materia di smaltimento degli R.S.U. e cioè: il vetro va smaltito depositando le bottiglie dentro le campane, le batterie esauste vanno inserite negli appositi contenitori,
i materiali ferrosi e ingombranti non vanno abbandonati nell’Agro o vicino ai cassonetti: chiedetecelo e passeremo a ritirarli. Non conferite nei cassonetti scarti di macellazione, a domanda siamo in grado di smaltire anche tale tipo di rifiuto.
Le buste non vanno depositate negli spazi circostanti i cassonetti ma dentro questi ultimi.
Fra breve installeremo per il paese altri quaranta cassonetti.
I.C.I.
Forse fra tutti i tributi impostici dal Governo, le tasse sulla casa ed in particolare l’I.C.I., sono accettate con un’osticità, diremo naturale, in quanto va a tassare un bene primario quale appunto la casa costruita a prezzo di enormi sacrifici e rinunce.
Una recente disposizione del Governo assegna agli uffici tributi, e sembrava strano il contrario, il compito dei controlli sui versamenti riferiti all’anno 1993 (versamenti andati a favore dello Stato), mentre sono in corso da tempo le procedure per la verifica di quelli degli anni 1994 e seguenti.
Per quanto riguarda l’imposta sugli immobili l’Amministrazione comunale, in sede di deliberazione del bilancio, ha ritenuto opportuno non ritoccare le tariffe e lasciarle al minimo di legge, nella previsione che le minori entrate dovranno essere compensate dalla serrata lotta all’evasione.
L’I.C.I. è una imposta pura comporta esigui oneri riflessi a carico del Comune e dà un ritorno in danaro immediato e certo.
Dal 2000 i comuni avranno il compito di stabilire i nuovi estimi catastali, che saranno fissati dopo la suddivisione del territorio comunale in micro zone catastali, individuate in relazione alle realtà socio-economiche e patrimoniali proprie di ogni comune.
Il Comune nell’esercizio della potestà regolamentare in materia di disciplina delle proprie entrate anche tributarie, introdurrà, nel proprio ordinamento, l’istituto di accertamento con adesione sulla base dei criteri stabiliti dal D.lgs. 19.06.1997 n. 218, con obiettivo di semplificare e razionalizzare il procedimento di accertamento, anche attraverso la riduzione di adempimenti per i contribuenti, instaurando con i medesimi una sempre più fattiva collaborazione, anche al fine di ridurre un lungo e particolarmente difficile contenzioso per tutte le parti in causa.
Grazie a p. Quintino per l’opportunità dataci e per l’ospitalità offertaci nel suo giornale.
Tonino Pischedda